Imu seconda casa: come fare il calcolo?

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Mantenere un immobile o un'abitazione, come spesso succede, è dispendioso e non esente da tasse da pagare. Una su tutte l' IMU (Imposta Municipale Unica), ovvero un'imposta del sistema tributario italiano sulle componenti immobiliari del patrimonio di una persona.

Dal 2014, l'IMU è divenuta obbligatoria soprattutto sulle seconde case, visto che la stessa tassa sull'abitazione principale è stata abolita.

In questo articolo scopriremo dunque tutto quello che c'è da sapere sull'IMU seconda casa, come fare il calcolo e tanto altro ancora.

Aliquota Imu seconda casa: che cos'è

Quando si parla di aliquota IMU in relazione alle case secondarie, si fa riferimento a quella "base" del 7,6 per mille. C'è anche da dire però, che tale valore è a discrezione del Comune in cui è situato l'immobile, che può ridurre o alzare l'aliquota di circa il 3 per mille.

Come molti sapranno, però, la diminuzione è un evento più unico che raro; difficile che un comune decida di abbassare il valore senza un motivo specifico.

Rientrando dunque più nel dettaglio, si verrà a pagare un'aliquota di circa lo 0,76%, con la possibilità di un ipotetico range (dipendente dal Comune) che oscilla tra lo 0,46% e l'1,06%.

Come calcolare IMU seconda casa

Per definizione, le seconde case sono quelle abitazioni (pertinenze annesse) che non sono utilizzate come abitazione principale. Tra queste, rientrano ad esempio le case di campagna o le vecchie case poste in altre regioni, che non si abitano con frequenza.

Tali immobili fanno parte del gruppo catastale "A", richiedendo per il calcolo dell'imposta una serie di parametri specifici. Sei qui per scoprire come si calcola l'IMU della tua seconda casa?

Per calcolare l'IMU dovrai tenere conto di:

  • Rendita catastale immobile: valore che si può facilmente rintracciare nella visura catastale.
  • Rendita catastale delle pertinenze: qualora queste siano più di quattro, basta inserire nel calcolo le prime tre.
  • Aliquota IMU: inserendo all'interno del conto l'aliquota IMU applicata dal Comune in cui si trova l'immobile; ricorda che per gli immobili nuovi e da vendere l'aliquota può scendere fino a un minimo del 3,8 per mille.
  • Quota di possesso: solo nel caso in cui esistano altri proprietari dell'immobile o più usufruttuari, inserendo le percentuali specifiche. Nel caso in cui tu fossi l'unico proprietario basta inserire il valore completo al 100%.
  • Mesi: in cui si è verificato il possesso dell'immobile nel corso di un anno (i periodi più lunghi di 15 giorni sono considerati come un mese)

Effettuare il calcolo ti sarà dunque possibile anche online, inserendo i relativi valori all'interno dei diversi strumenti digitali per il calcolo dell'IMU.

Scopri come calcolare il valore immobile ai fini IMU

Riduzione Imu seconda casa

In alcuni casi è possibile avere una riduzione sull'IMU. Vediamo in quali casi:

  • Riduzione per un immobile in comodato d'uso gratuito: immobili non lussuosi concessi in comodato a parenti stretti (prossimi) possono beneficiare di una riduzione pari al 50%. In questo caso, il comodante deve presentare regolare contratto, dimorare nello stesso comune dell'immobile e possedere una sola proprietà in Italia, escluse pertinenze o case a scopo non abitativo. Va indicato il numero di mesi in cui l'immobile è stato concesso in comodato.
  • Riduzione per immobile affittato a canone concordato: per legge, in questi casi si ha diritto ad una riduzione del 25%. Per il periodo (mesi) di affitto.
  • Immobile dichiarato inagibile: qualora dichiarato inagibile o inabitabile si potrebbe beneficiare di una riduzione del 50% in proporzione ai mesi effettivi in cui si è protratta l'inabitabilità.
  • Immobile storico o artistico: riduzione pari al 50% se l'immobile è riconosciuto come di interesse storico/artistico.

Riduzione del 50% se inagibile o disabitata

La riduzione dell'imposta nel caso in cui l'immobile sia dichiarato inagibile è uno di quei piccoli "trucchetti" che permettono di alleggerire il carico fiscale per il mantenimento di un secondo immobile.

Se la seconda casa viene dunque dichiarata in stato inabitabile, si potrà godere di una riduzione del 50%. Ovviamente, per far sì che tale riduzione sia lecita, sarà necessario presentare una serie di documenti:

  1. Dichiarazione IMU o TARI entro il 30 Giugno dell'anno seguente
  2. Attestazione o documento di verifica che attesti l'effettivo stato di inagibilità della proprietà. Tale documento è rilasciato da un perito tecnico specializzato.

Imu seconda casa: quando non si paga

Nonostante si tratti di un'imposta obbligatoria, poi, ci sono comunque dei casi in cui è possibile ottenere un'esenzione totale dal versamento della suddetta, facendo leva su alcuni caratteri molto importanti dell'immobile stesso.

Le casistiche in cui le imposte IMU e TARI sono azzerate sono principalmente due:

  1. L'IMU non si paga se la casa (familiare) è assegnata ad un genitore affidatario. In questo caso è il Giudice che attribuisce il diritto di abitazione, azzerando così il versamento dell'imposta.
  2. La TARI viene azzerata nelle abitazioni inabitate, a patto che siano prive di arredi e consumi di varia natura.

Scadenza per il pagamento

Con la modifica dell'IMU e della TASI, ultimamente accorpate in un'unica soluzione per gli immobili secondari, sono cambiati anche i termini entro i quali saldare Imu e relativo conguaglio.

Il pagamento della nuova IMU sulle seconde case, quindi, avviene in due rate a cadenza semestrale, una scadente il 16 Giugno e l'altra il 16 Dicembre. Seguendo questo procedimento, la rata di Giugno sarà saldata facendo riferimento alle aliquote calcolate l'anno precedente. È anche possibile versare l'intera cifra dovuta entro il 16 Giugno.

Ma dal 2020, a causa della Pandemia tuttora in corso, alcune cose sono cambiate.

Imu seconda casa 2020

Il 2020 è stato un anno particolare, ricco di novità e caratterizzato dall'avvento della pandemia. Ma all'IMU non si scappa, nemmeno durante una fase così delicata. Come anticipato nelle righe precedenti, anche nel 2020 l'IMU ha previsto due rate, una a Giugno e una a Dicembre, sempre il 16 del mese.

C'è anche da dire però, che molti Comuni sono venuti incontro alle persone durante questa delicata fase caratterizzata dal Coronavirus, prorogando i termini di scadenza per il versamento della prima rata dell'IMU seconda casa 2020.

A questo scopo fu addirittura predisposto uno schema di delibera che aiuta le persone in difficoltà, causate appunto dal Covid-19.

Grazie dunque alle varie proroghe per lo stato di emergenza, è stato prorogato anche il termine per il saldo del conguaglio, che sarà effettuato entro l'1 Marzo 2021 con le vecchie aliquote.

Per quanto riguarda le aliquote IMU 2020, si parla dell'8,6 per mille, valore che potrebbe variare tra 10,6 per mille fino ad arrivare ad un tetto del 11,4 per mille. Queste misure "esagerate" sono richieste solo in quei comuni che hanno riconfermato l'ex maggiorazione Tasi.

Imu seconda casa 2021

Non cambia granché invece il meccanismo per quanto riguarda l'Imu seconda casa 2021. Sulle orme di quanto fatto nel 2020, infatti, il pagamento potrà essere saldato nelle solite due rate, con successivo conguaglio in base a quanto stabilisce ogni Comune.

A differenza del 2020 però, nel 2021 è variata l'aliquota di base, che dall'8,6 per mille scende a 7,6 per mille. Come anticipato poi in qualche paragrafo precedente, i Comuni avranno la facoltà di ridurre o alzare tale misura, in base a casi specifici o situazioni particolari.